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Sui Passi di Rosalia:
i luoghi della
devozione |
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Abbiamo scritto nella pagina dedicata al culto ed alla devozione a Santa
Rosalia che la venerazione alla Santa è più diffusa e sentita tra gi
strati popolari della Città ed in special modo nei quartieri Capo,
Albergheria e Kalsa. Ne sono testimonianza le tante edicole votive
sparse per il territorio, non c'è via, baglio o piazza che non ne abbia
una, piccola o grande che sia, e l'animazione di queste contrade durante
i giorni del Festino. Fino ancora agli anni 60 del secolo scorso intorno
all'immagine della Santa custodita "'na cappidduzza", addobbata con
parature, fiori e luminarie si celebrava un vero e proprio piccolo
festino a dimensione della piccola comunità di riferimento. E se la
Santa aveva fatto la grazia di un miracolo la si ringraziava con
l'offerta di un ex voto e la celebrazione di un "Triunfu" cantato dalli
Orbi.
Ci piace anche pensare, e non siamo
lontani dal vero, che tale venerazione alla Santa possa essere il
risultato del perpetuarsi della memoria della giovane Rosalia
che oltre a frequentare i templi con annessi conventi di queste contrade,
costruiti in gran numero dai normanni, vi abbia
anche esercitato l'amore verso chi era nella privazione e nella sofferenza.
Si perché già nel tempo dei normanni questi erano i luoghi fuori dalle
mura in cui erano i grandi palazzi e le dimore dei ricchi.
Ogni contrada del Centro Storico della Città ha un suo Santo Patrono che
celebra con una grande festa ed un programma fitto di attrazioni ed
eventi che culminano con la processione della "vara" con il Santo
Patrono. Si aprono tra le diverse confraternite che custodiscono ed
alimentano il culto e la devozione al Patrono delle vere e proprie
competizioni a chi fa la festa più bella. In Santa Rosalia i quartieri
ritrovano la propria unità di fedeli devoti.
Accompagniamo la visita con dei cenni storici sui quartieri riferite al
tempo dei normanni.
Il tour include anche la visita del Museo Etnografico Siciliano che
custodisce importanti testimonianze della devozione popolare a S.
Rosalia. |
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Il Capo |
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Gli
Arabi conquistata Palermo nell’830 svilupparono fuori le mura
punico-romane nuovi insediamenti: in prossimità della Cala
edificarono la cittadella fortificata "al-Halisah" (la Kalsa); a
nord, oltre le vecchie mura greco-romane (verosimilmente esse
correvano lungo le attuali Piazza Papireto, Via Gioeni, Via S.
Isidoro, Via Candelai e Via Venezia) ed oltre la depressione del
fiume Papireto, crearono il vasto quartiere detto dapprima “degli
Schiavoni” “al-Harat-as-Saqalibah”, dal nome delle truppe mercenarie
dalmate, a loro servizio, che lo abitarono. Dopo, lo stesso
quartiere fu chiamato sari-al-qadì (strada del Kadì), nome
volgarizzatosi in Seralcadio.
Durante il periodo normanno in questa
zona, ricca di lussureggianti giardini, ma dall’aria malsana per le
acque ristagnanti del fiume, vi si rifugiarono in massa gli arabi
dopo la congiura dei nobili contro Guglielmo il Malo, in case
modeste dette: “casaline”.
Ai Normanni si deve la costruzione delle Chiese di S. Giovanni alla
Guilla con l’annesso ospedale dei Pellegrini e della Chiesa di S.
Agata alla Guilla.
Durante il regno di Federico II a causa delle sommosse anti arabe e
la loro deportazione il Seralcadio tutto venne a svuotarsi malgrado
gli incentivi ed i benefici concessi a chi voleva abitarvi.
Nei secoli successivi la parte alta
del quartiere, per essere distinta dalle altre (Conceria: dai
conciatori di pelle che la abitavano: attuale Via Napoli, Via
Venezia; Quartiere della Loggia, dalle logge dei mercanti delle «
nazioni estere », attuale Argenteria; Rione S. Pietro: dalla vicina
ma non più esistente chiesa di S. Pietro la Bagnara), venne chiamata
Caput Seralcadi, come può leggersi in un contratto di enfiteusi del
21 gennaio 1366:” in quartierio Seralcadii in capite superiori...”
Successivamente rimase ad individuare questa parte del quartiere,
attraversata dal corso centrale del Papireto, solo il nome “Capo”.
Il quartiere ospita una dei più
importanti mercati popolari della città.
Proponiamo di visitare: |
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S. Cristina
la Vetere che mantiene l'originario impianto normanno,
nelle immediate vicinanze della Cattedrale.
Ingresso a pagamento
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La prima
edicola votiva dedicata a S. Rosalia nel piano del Monte di
Pietà, nelle immediate vicinanze dove abitava il
Saponaro - cacciatore Vincenzo Bonelli a cui S.
Rosalia in sogno sollecito la processione con le sue
reliquie.
Il momento topico della
venerazione e del culto per Santa Rosalia lo si ha nei
giorni del Festino, raggiungendo il punto più alto con il
passaggio delle sacre reliquie davanti alla Cappella. |
il
caratteristico mercato popolare |
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La Chiesa
dei 4 Santi Coronati, sede della Veneranda
Confraternita del Porto e del Riporto di Santa Rosalia,
l'unica a cui è stato concesso il privilegio di muovere
l'urna a reliquiario per portare in processione la Santa e
che il 4 settembre celebra nel quartiere una solenne festa a
a Santa Rosalia |
la Chiesa
della Concezione, uno dei più alti esempi della
decorazione barocca in marmi mischi, framischi e rabischi,
con all'interno un prezioso altare marmoreo dedicato a S.
Rosalia con il prezioso paliotto che raffigura S. Rosalia
all'interno di una grotta, sopra la statua di Sanata
Rosalia opera di Carlo D'Aprile.
Ingresso a pagamento |
la chiesa
Parrocchiale di S. Ippolito, costruita dai normanni e
profondamente modificata nel XVII sec.
Oggi chiusa |
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Il Vicolo Brugnò |
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Il Vicolo Brugnò è luogo
topico ed esemplare della devozione popolare a S. Rosalia.
Qui, da decenni, la Gente del vicolo, nei giorni del festino
celebra e venera la Santa addobbando il vicolo con
luminarie, piante, drappi sulle facciate della case, che
scandiscono un cammino, quasi un pellegrinaggio, che si
conclude davanti all'altare, riccamente "parato", su cui è
posta la statua della Santa. Gli abitanti del vicolo ci
tengono ad accogliere ed intattenere, seduti davanti alle
loro case, pellegrini, devoti, visitatori, semplici curiosi
ed anche studiosi di tradizioni popolari. Una bambina. Tra i
loro figlioli, una bambina si "veste" da S. Rosalia, ed un
bambino da cacciatore, ai più piccoli è riservato il ruolo
di angioletti, dietro loro, gli abitanti del vicolo, in
pellegrinaggio si recano in Cattedrale il 15 luglio per un
omaggio floreale alla Santa prima che inizi la processione,
quindi precedendo l'urna a reliquiario sfilano per le vie
della città insieme alla Santa.
Ingresso a pagamento |
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L'Albergheria |
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I
primi insediamenti urbani in questa parte della città, attraversata
dal fiume a carattere torrentizio detto del "maltempo" a cui i
normanni daranno il nome di "Kemonia", risalgono al tempo degli
arabi. Di essi ci riferisce il mercante iracheno Ibn Hawqual, venuto
a Palermo tra il 972 ed il 973, sono essi i due borghi (Harat) di
Harat Al Yahud abitato dagli ebrei ed Abu Gamin che si sviluppavano
nella zona che dalla attuale Via Maqueda si estende fino al piano di
Casa Professa. I due borghi dovevano essere integrati nel quartiere
(harat masgid Ibn Saqlab) sviluppatosi intorno alla moschea Ibn
Saqlab che sorgeva nella attuale Piazza Moschita. Più a sud gli
arabi diedero vita ad un altro insediamento urbano (esterno alle
attuali Via Albergheria e Via Divisi) cui diedero il nome di Harat
Al Giadidab (quartiere nuovo).
Gli insediamenti urbani sopra citati dovevano estendersi fino
all'attuale mercato "Ballarò" di cui ci dà notizia sempre Ibn
Hawqual e che prese il nome dal villaggio "Balhara", nei pressi di
Monreale, da cui provenivano i mercanti di derrate alimentari "grascia",
per cui fu detto anche "mercato della grascia"
Questa parte della città comunicava con quella recinta dalle antiche
mura punico romane attraverso le porte Bab Al Anba (nelle vicinanze
di S. Giovanni degli Eremiti), Bab As Sudan (la porta dei negri)
lungo la Via Biscottai all'altezza dell'ex ospedale Fatebenefratelli
e Bab al Hadid (porta di ferro) là dove è oggi l'ingresso laterale
della Facoltà di giurisprudenza. Essa era separata dall'agro
palermitano da una muraglia di fortificazione interrotta dalle porte
Mazara e S. Agata. E' questo il tratto di mura che il normanno Conte
Ruggero espugnò dando così inizio alla conquista di Palermo da parte
dei normanni. Nel periodo normanno l'urbanizzazione del quartiere
subì una importante accelerazione. In una zona ricca di catacombe
paleocristiane, dove molto probabilmente furono costruite i primi
tempi cristiani, i normanni avviarono una intensa attività di
edilizia religiosa, costruendovi le chiese, spesso con conventi
annessi, di S. Giovanni degli Eremiti, S. Giorgio a Kemonia, S.
Nicola di Bari con la attigua torre di guardia, dei Ss 40 Martiri al
Casalotto, dei Ss. Crispino e Crispiniano, di S. Michele Arcangelo,
dei carmelitani e l' abbazia di S. Maria della Grotta dei Basiliani.
Intensa anche l'attività di edilizia civile con la costruzione di
case per funzionari di palazzo e per un forte nucleo di popolazione
di origine greca. Alla zona diedero il nome di Deisin da cui Via
Divisi (oggi al di la della Via Maqueda).
Le linee architettoniche delle porte S. Agata e Mazara riferite al
tempo dei normanni ci dicono che essi provvidero ad una
ristrutturazione delle muraglie di fortificazione già innalzate
dagli arabi.
Una miniatura redatta in occasione dei funerali di Guglielmo I detto
il "malo", ci da la rappresentazione grafica della suddivisione in
quartieri della città operata dai normanni e della loro estensione.
In essa il quartiere Albergheria è indicato con il nome di "ideisini",
è posto a meridione dei palazzi lungo il Cassaro ed è compreso tra
la tenuta reale di caccia fuori le mura (verso Monreale) e la
cittadella araba della Kalsa.
Al tempo normanno deve essere anche riferita la costituzione
dell'asse viario che attraversa ancor oggi il quartiere lungo tutta
la sua estensione, da porta Mazzara, fino alla chiesa della Magione
e che corrisponde alle attuali Via Albergheria, Via Del Bosco, Via
Divisi.
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Chiesa di
San Saverio, custodisce un pregevole dipinto di Geronimo
di Geronimo Gerardi con S. Rosalia. |
Il
caratteristico mercato popolare noto con il nome
di Ballarò |
La storica edicola votiva
all'esterno della Chiesa del Carmine Maggiore dedicata a S.
Rosalia. Le edicole votive sono numerose e diffuse in tutto
il quartiere a dimostrazione della devozione popolare alla
Santuzza. |
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Chiesa e
Torre di S. Nicolò all'Albergheria. Un recente restauro
ha recuperato, soprattutto all'esterno, tratti della chiesa
costruita dai Normanni. Dalla torre campanaria, che
riutilizza una torre di avvestimento del tempo fenicio, si
può godere un suggestivo panorama del quartiere e di tutta
la città con S.Rosalia (Statua in terracotta di Flippo Leto
2014)
La visita alla torre è a
pagamento |
la Chiesa
di Santa Chiara, costruita nel '300 è stata
completamente riedificata nel 1586.
Ingresso a pagamento |
la chiesa
del Gesù detta Casa Professa che al suo interno
custodisce un prezioso dipinto del XVIII sec. in cui S.
Rosalia è raffigurata
in abiti basiliani. |
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La Kalsa |
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La Kalsa è nel Mandamento Tribunali,
uno dei quattro in cui è diviso il Centro Storico della città.
Corrisponde alla città fortificata che gli arabi conquistata Palermo
costruirono quale centro del loro potere fuori le mura risalenti al
tempo dei fenici. I Normanni presa Palermo scelsero come sede della
Corona il Palazzo Reale e fecero abbattere le mura fortificate della
Kalsa. Incuria umana e guerre hanno consegnato la Kalsa ad un
progressivo decadimento ed anche questo ad essere luogo e tempo
degli ultimi. Il recupero e la riqualificazione del centro Storico
sta restituendo il quartiere progressivamente al suo antico
splendore. Tutta la contrada ed il vicino Foro Italico, nei giorni
del Festino si animano per diventarne un cuore pulsante insieme al
Cassaro Alto, compreso tra Porta Nuova e Quattro canti di città. Il
forte richiamo alla aggregazione di palermitani e turisti è dato
dallo sparo dei giochi di artificio la sera del 14 luglio,
all'arrivo a mare del Carro trionfale. Quartiere e Marina si
trasformano in un quei giorni in un luogo di ristorazione a cielo
aperto dove si possono degustare tutte le prelibatezze dello "street
food" palermitano: "bababluci" (lumache lesse condite con olio,
aglio e prezzemolo oppure finite di cuocere con salsa di pomodoro,
cipolla ed il tutto con una abbondante spolverata di pepe nero),
sfincionello, pane con panelle e "cazzilli" (suplly di patate), pane
con la milza lessa e finita di cuocere ad insaporire nella sugna,
insalata di mare, cozze scoppiate, "calia e simienza" (ceci e semi
di zucca essiccati), anguria rossa, gelato di campagna, torroni,
"pietra fiennula", gelato al gusto di gelsomino oppure "giardiniera"
ed altro ancora.
La nostra proposta si itinerario si
arricchisce con la visita della vicina Galleria Regionale di Palazzo
Abatellis che custodisce alcuni quadri in cui è raffigurata Santa
Rosalia |
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Il Museo Etnografico
Siciliano Giuseppe Pitrè |
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Il Museo etnografico
intitolato al grande studioso di tradizioni popolari
Giuseppe Pitrè (1841 - 1916) raccoglie preziose
testimonianze della cultura e della tradizione popolare
sicialana, tra queste quelle riferite a Santa Rosalia:
bozzetti dei carri trionfali, statue di S. Rosalia, immagini
sacre. Giuseppe Pitrè fu studioso e devoto di S. Rosalia, a
lui si deve nel 1896 la ripresa della tradizione del fasto
del Festino con l'uso del carro trionfale, che si era
interrotto nel 1859.
Ingresso a pagamento |
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I luoghi dell'itinerario
Chiesa di S. Cristina la
Vetere
TEL.: 348 339 4617 |
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Edicola Votiva al Monte di
Pietà
Piazza del Monte,
Palermo |
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Quartiere Capo con mercato
sito:
www.albergheriaecapoinsieme.arcidiocesi.palermo.it/
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Chiesa dei Ss. 4 Coronati
Via Quattro Coronati,
Palermo
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Chiesa della Concezione
Via Porta Carini, 38,
90134 Palermo
Tel:
327 453 2153
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Chiesa di S. Ippolito
Martire
Via Porta Carini, 37,
90134 Palermo
Tel,: 091 328430
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Chiesa di San Saverio
Via S. Francesco
Saverio, 3, 90134 Palermo
sito:www.comunitasansaverio.it
emai: dal sto
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Chiesa di San Nicolò all'Albergheria
Via Nasi Nunzio, 18,
90134 Palermo
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Torre di San Nicolò all'Albergheria
Via Nasi Nunzio, 18,
90134 Palermo
sito:
http://www.terradamare.org
tel.: 380 8646602 ›
3207672134
email: info@terradamare.org
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Chiesa di S. Chiara
Piazza Santa Chiara,
11, 90134 Palermo
tel.: 091 331141
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Chiesa di S. Maria del Gesù
- Casaprofessa
Piazza Casa Professa,
1, 90134 Palermo
Tel.: 091 332213
sito:
https://casaprofessa.wordpress.com/
email:
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Quartiere Kalsa
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Il Museo Etnografico G.
Pitrè
Viale Duca degli Abruzzi, 1, 90146 Palermo
Orari di apertura
Tel 091 740 9008 |
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Assistenza all'itinerario
Con prenotazione. Possibilità di personalizzare gli itinerari
Cooperativa Terradamare
Via Nasi Nunzio, 18,
90134 Palermo
sito:
http://www.terradamare.org
tel.: 380 8646602 ›
3207672134
email:
info@terradamare.org
Cristina Chiovari (guida professionale
inglese, francese, russo)
email: cristina.chiovari@gmail.com
tel:
3273598383 - 3343193473
Alessandra D'Acquisto (guida professionale
inglese, francese, spagnolo)
email: alessandradacquisto@libero.it
tel: 3388818375
D'Aleo Roberta (guida
professionale portoghese)
email: roberta_daleo@libero.it
tel: 340414514
Anna Rosa Palpacelli (guida
professionale inglese, francese, spagnolo)
email: annarosapalapacelli@alice,it
tel: 360405209
RIINA VIVIANA (guida professionale
spagnolo)
email: riinaviviana@gmail.com
tel: 3476542288
SIRECI DANIELA (guida
professionale inglese)
email: dadosire@gmail.com
tel: 091-6111041 mob: 3331833423
Silvia Villari (guida
professionale inglese, francese)
email: villari@gmail.com
tel:
3388914221
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